La violenza è un tema molto vasto e complesso. Oggigiorno assistiamo a molte scene di violenza: già nei film o nei cartoni animati, molto di più rispetto al passato, spesso siamo spettatori di atti aggressivi. Questo è sicuramente indice di come la nostra sensibilità verso l’aggressività e la violenza sia cambiata rispetto al passato, nonché di come sia cambiata la nostra cultura. Inoltre, nel quotidiano, spesso capita di subire atti aggressivi in prima persona. Talvolta, sentendoci vittime di ingiustizie o di comportamenti che ci feriscono, rispondiamo a nostra volta attaccando.

Si può menzionare in questo discorso anche la violenza sulle donne, gli animali, il bullismo, ecc., ovvero tipologie di violenza di cui oggi si sente molto parlare, e su cui si cerca di far prevenzione, anche attraverso l’informazione.

In ultimo, esistono tipi di violenza a cui la società si sta lentamente abituando, come quella esperita in chat o nei social media, in cui l’identità spesso celata facilita un atteggiamento aggressivo e antisociale molto spesso privo di alcun fondamento o causa logici.
 

La violenza nelle separazioni

Nel periodo in cui una coppia genitoriale si separa possono manifestarsi forme di violenza di cui spesso non si è coscienti. Le separazioni sono dei momenti di crisi nella vita della famiglia e le dinamiche che prima apparentemente sembravano funzionare diventano disfunzionali. Le persone vivono separazioni multiple: dal coniuge, dagli aspetti materiali e simbolici della propria vita, dai propri progetti per il futuro, ecc. Tutto, in famiglia e individualmente, va rimodellato e ricostruito. L’unica cosa che resta è l’essere genitori. I coniugi/genitori che affrontano tutto ciò, accecati dalla rabbia e dalla delusione per quanto è accaduto, possono attaccarsi reciprocamente, senza pensare
o porre attenzione alle conseguenze che questo comportamento ha sui figli.

Un esempio è dato dal famosissimo film, la Guerra dei Roses, dove i coniugi Oliver e Barbara, ormai decisi a separarsi, iniziano una lotta senza fine, dove l’unico scopo è la distruzione dell’altro. Un esempio forse un pò forte, ma rende bene l’idea di ciò che accade in questi casi dal punto di vista psicologico.

Diversamente, può accadere che le emozioni legate alla separazione vengano celate dietro il silenzio.

Anche i bambini, come i genitori, vivono grossi cambiamenti durante le separazioni: la loro idea di famiglia, il senso di vicinanza con entrambi i genitori, la percezione di disponibilità ad essere ascoltati dai genitori cambia.

Per i bambini la separazione dei genitori è un periodo di transito e di confusione: devono abituarsi a nuovi ritmi e a nuove modalità di comunicare e di relazionarsi con chi gli è vicino. I bambini spesso, assistono a scene di violenza fisica e/o verbale di un genitore sull’altro, e possono riproporre parole o comportamenti a scuola. Inoltre, possono sentirsi come tra due fuochi, ed è facile, vista la loro vulnerabilità, che concordino con il genitore presente con lui in quel momento o si alleino con un genitore contro l’altro. Spesso i bambini non chiedono ciò che desiderano se sanno che la loro richiesta può innescare un litigio; evitano anche di chiedere notizie dell’altro genitore o di sentirlo al telefono. Molti bambini sono consapevoli di ciò che fa stare male i genitori e cercano di sostenerli emotivamente prendendo spesso ruoli e posizioni che non gli spettano.

Nonostante i bambini vivano in casa lotte e litigi, incredibilmente mostrano un fortissimo “ottimismo” che li porta a sperare che i loro genitori tornino insieme. Questo emerge nei loro disegni: quando gli si chiede di disegnare la loro famiglia, la disegnano come se nulla fosse accaduto, o come se, magicamente, fosse tornato tutto com’era prima. La famiglia è tutta lì, sul foglio, ed ogni membro è sorridente, ognuno è vicino all’altro.

Per i bambini è importante capire cosa stia succedendo tra mamma e papà, e parlarne con un linguaggio e con modalità consone alla loro età.

È importante che sia garantito il diritto del minore a relazionarsi sia con il padre che con la madre, tutelando l’accesso ad entrambe le figure e mantenendo con lui un rapporto affettivo. Inoltre, è fondamentale che i genitori non coinvolgano i bambini nelle loro dinamiche di coppia.

Rispetto a ciò, può accadere, infatti, che uno dei genitori ostacoli la relazione con l’altro genitore, screditandolo, sminuendo la sua importanza, ecc. Questo comportamento può determinare la comparsa della Sindrome da Alienazione Genitoriale, una delle forme più “sottili” di maltrattamento infantile che purtroppo si diffonde sempre più causando un grave danno al benessere emozionale e allo sviluppo dei minori.

In affiancamento allo psicologo, un percorso di presa di consapevolezza delle dinamiche, dei vissuti e delle modalità comunicative durante la separazione, può facilitare un processo di elaborazione di questa fase potenzialmente traumatica. Ciò serve a favorire il raggiungimento di un nuovo equilibrio ed una nuova serenità sia degli ex-coniugi, sia dei bambini. I bambini, infatti, sono più sereni quando i genitori riconquistano la serenità.